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Verona / Italia

Verona , comune italiano di 259 608 abitanti e capoluogo dell'omonima provincia, è situata in Veneto, lungo il fiume Adige e ai piedi dei monti Lessini. Secondo gli ultimi dati ISTAT, Verona è la prima città del Veneto per numero di abitanti, superando così il capoluogo di regione Venezia. Di origine preistorica, l'abitato divenne municipium romano nella metà del I secolo a.C., quando venne rifondato all'interno dell'ansa dell'Adige, accrescendo velocemente la sua importanza e rimanendo sotto il governo romano fino al V secolo, quando venne occupato dal re germanico Teodorico il Grande, che per il suo legame con la città è conosciuto nelle saghe nordiche col nome di Teodorico da Verona. In seguito finì sotto il dominio del Longobardi prima e dei Franchi poi, rimanendo fedele nei secoli successivi agli imperatori del Sacro Romano Impero. Con il passare del tempo la città assunse sempre maggiore autonomia per divenire libero Comune all'inizio del XII secolo e prosperare sotto il governo degli Scaligeri, in particolare grazie a Cangrande I. La città si dedicò alla Serenissima nel 1405, godendo di quattro secoli di relativa serenità e vivacità intellettuale e artistica sotto il governo della Repubblica Veneta. Occupata da Napoleone nel 1797, nel 1815 divenne parte dell'Impero austriaco che la trasformò nella sua maggiore piazzaforte militare in territorio italico, per essere annessa al Regno d'Italia nel 1866, insieme a Veneto e Friuli. La città ospita ricche testimonianze di età romana, che includono porta Borsari, porta Leoni, l'arco dei Gavi, che venne smantellato durante i pochi anni di egemonia napoleonica e ricomposto accanto a Castelvecchio negli anni trenta del Novecento, il ponte Pietra, il teatro romano e l'anfiteatro Arena, simbolo della città insieme a Romeo e Giulietta, tragedia che il drammaturgo e poeta inglese William Shakespeare ambientò nella Verona medievale. Gli Scaligeri ampliarono le mura durante il basso Medioevo, abbracciando un territorio molto vasto che finì per custodire e contenere l'abitato fino agli inizi del Novecento e al cui interno si situa il cuore di Verona, costituito da piazza delle Erbe e dei Signori, attorno alle quali emergono edifici monumentali quali il palazzo della Ragione, il palazzo del Podestà, la loggia del Consiglio e le arche scaligere; quindi piazza Bra, caratterizzata da un palinsesto di edifici risalenti a epoche diverse tra cui spiccano l'Arena romana, la Gran Guardia e palazzo Barbieri. Infine si devono elencare anche complessi ecclesiastici di grande valore, quali la basilica di San Zeno, la basilica di Santa Anastasia e il duomo di Verona.

Museo di Castelvecchio

Verona / Italia

Il Museo di Castelvecchio è uno dei più importanti musei della città di Verona, dedicato soprattutto all'arte italiana ed europea. Il museo venne restaurato e allestito con criteri moderni tra il 1958 e il 1974 da Carlo Scarpa, di cui divenne uno degli interventi più completi e meglio conservati. Esso si trova all'interno del complesso della fortezza scaligera di Castelvecchio, distribuendosi in circa trenta sale ed in relativi settori: scultura, pittura italiana e straniera, armi antiche, ceramiche, oreficerie, miniature e le antiche campane cittadine.

Basilica di San Zeno

Verona / Italia

La basilica di San Zeno, conosciuta anche con il nome di chiesa di San Zeno Maggiore o chiesa di San Zenone, è un importante luogo di culto cattolico che sorge nel cuore del quartiere di San Zeno a Verona; si tratta di uno dei capolavori del romanico lombardo e quindi padano.L'attuale chiesa venne realizzata sul luogo ove almeno altri cinque edifici religiosi erano stati edificati in precedenza. Sembra che la sua origine sia da ricercarsi in una chiesa edificata sulla tomba di san Zeno di Verona, morto tra il 372 e il 380. L'edificio venne comunque riedificato all'inizio del IX secolo per volere del vescovo Ratoldo e del re d'Italia Pipino che giudicarono sconveniente che il corpo del santo patrono riposasse in una povera chiesa. La tradizione vuole che l'arcidiacono Pacifico contribuì alla fabbrica; la consacrazione avvenne l'8 dicembre 806 mentre il 21 maggio dell'anno successivo il corpo di san Zeno fu traslato nella cripta. In occasione delle invasioni degli Ungari, che imperversarono tra l'899 e il 933, la chiesa riportò notevoli danni tanto che nel 967 il vescovo Raterio dovette promuovere una nuova ricostruzione. Intorno alla fine dell'XI secolo e al principio del XII, si diede così mano a un grandissimo progetto di rinnovamento della chiesa in stile romanico. I lavori subirono una battuta di arresto per via del devastante terremoto di Verona del 1117, tuttavia intorno al 1138 gran parte di quella che è la chiesa attuale era stata completata. Nel corso dei secoli successivi l'edificio andò incontro a ulteriori modifiche e trasformazioni che però non ne modificarono l'impianto, mantenendo sostanzialmente inalterata la sua origine medievale. Tra le numerose opere d'arte, ospita un capolavoro di Andrea Mantegna, la pala di San Zeno. Celebri sono anche le formelle bronzee del portale e il grande rosone della facciata, chiamato "Ruota della Fortuna", opera del lapicida Brioloto de Balneo. Nel corso della sua storia, la basilica ispirò numerosi poeti tra cui Dante Alighieri, Giosuè Carducci, Heinrich Heine, Gabriele D'Annunzio e Berto Barbarani.La chiesa, che nel 1973 fu elevata alla dignità di basilica minore, è sede di una parrocchia inserita nel vicariato di Verona Centro

Chiesa di Santa Maria in Organo

Verona / Italia

La chiesa di Santa Maria Assunta, meglio conosciuta con il nome di chiesa di Santa Maria in Organo, è un luogo di culto cattolico che sorge nel quartiere di Veronetta a Verona; si tratta di una chiesa parrocchiale facente parte del vicariato di Verona Centro nell'omonima diocesi.

Duomo di Verona

Verona / Italia

Il duomo di Verona, il cui nome ufficiale è cattedrale di Santa Maria Assunta ma conosciuto anche come cattedrale di Santa Maria Matricolare, dal nome dell'antica chiesa paleocristiana, è il principale luogo di culto cattolico della città di Verona, chiesa madre dell'omonima diocesi. Esso fa parte di un complesso architettonico articolato, di cui fanno parte anche il palazzo del Vescovado, il chiostro dei Canonici, la biblioteca capitolare, il battistero di San Giovanni in Fonte e la chiesa di Sant'Elena, questi ultimi due collegati al duomo tramite il porticato di Santa Maria Matricolare.

Chiesa di San Giorgio in Braida

Verona / Italia

La chiesa di San Giorgio in Braida è un luogo di culto cattolico di Verona, situato nel quartiere di Borgo Trento tra l'Adige e la strada per Trento . La sua origine si deve a Pietro Cadalo, futuro antipapa, che nel 1046 decise di alienare alcuni suoi beni per edificare un monastero benedettino sotto il controllo del vescovo di Verona. Tra il XII e il XIII secolo, il monastero visse un periodo di grande prosperità sia economica che spirituale. Del primo antico edificio romanico, probabilmente riedificato a seguito del terribile terremoto del 1117, rimangono flebili tracce, come la base del campanile visibile nella parete sinistra. Dopo un periodo di decadenza sotto i Della Scala, nel 1442 il complesso passò alla congregazione di San Giorgio in Alga la quale iniziò la costruzione dell'odierno edificio rinascimentale. Soppressa la congregazione, nel 1669 venne venduto alle monache di santa Maria in Reggio per finanziare la guerra di Candia. Con la chiusura del convento nel 1807 venne meno anche la stessa parrocchia di San Giorgio che assunse il ruolo di oratorio dipendente da Santo Stefano. Sotto la dominazione austriaca, con l'edificazione delle nuove fortificazioni del 1837, gran parte dell'edificio venne abbattuto. Il 2 marzo 1874 San Giorgio in Braida tornò ad essere una parrocchia autonoma, mentre nel 1938 venne sottoposto ad un ciclo di interventi di restauro che portarono alla parziale ricostruzione del chiostro cinquecentesco. Non si sa con certezza chi sia l'architetto che progettò il complesso, tuttavia Francesco da Castello è il più accreditato. In molti riconoscono un contributo anche di Paolo Farinati per quanto concerne l'ideazione della facciata mentre al celebre architetto veronese Michele Sanmicheli si deve la costruzione della maestosa cupola e la concezione del campanile, poi continuato ma non finito dal nipote e discepolo Bernardino Brugnoli. Gli spazi interni della chiesa sono organizzati in un'unica navata su cui si aprono otto cappelle laterali, quattro su ciascun lato; in ognuna vi è un altare in marmo bianco con alzata in legno. Tra la navata e il presbiterio, raggiungibile attraverso una balaustra, vi è un transetto appena accennato sovrastato dalla cupola e sulla parete di sinistra vi è un imponente organo. Molti osservatori, tra cui Scipione Maffei e Goethe, elogiarono le numerose opere d'arte rinascimentale che qui sono custodite. Le cappella laterali sono impreziosite da lavori di artisti quali Giovan Francesco Caroto, Felice Brusasorzi, Pasquale Ottino, Girolamo dai Libri, Sigismondo de Stefani, Francesco Montemezzano, mentre sotto l'organo è posta Madonna in Gloria del Moretto. Sopra la porta maggiore è collocato un Battesimo di Cristo del Tintoretto mentre per il presbiterio Paolo Farinati e Domenico Brusasorzi dipinsero, rispettivamente, le due gradi tele della Moltiplicazione dei pani e La manna nel deserto. Appesa nel catino absidale vi è il Martirio di San Giorgio, opera del 1564 di Paolo Veronese.

Chiesa di San Fermo Maggiore

Verona / Italia

La chiesa dei Santi Fermo e Rustico, meglio conosciuta con il nome di chiesa di San Fermo Maggiore, è un luogo di culto cattolico che sorge nel centro storico di Verona; si tratta di una chiesa parrocchiale facente parte del vicariato di Verona Centro nell'omonima diocesi. Tre chiese si susseguono nel corso dei secoli: nelle fondazioni si possono leggere le tracce di una chiesa forse del V secolo, epoca che si contraddistingue per il culto dei martiri, cui la chiesa è dedicata; la chiesa inferiore, benedettina, che propone ancora una suggestiva spiritualità grazie all'alternarsi di grandi zone d'ombra e spazi di luce soffusa, proveniente da piccole feritoie verticali, creando le condizioni ideali per il raccoglimento e la riflessione tipici dell'epoca romanica; la chiesa superiore, francescana, un grande spazio ad aula destinato a raccogliere grandi folle di fedeli che doveva contraddistinguersi per una generale sobrietà conforme allo stile di vita dei frati, dove nel tempo si sono però sovrapposte numerose trasformazioni e aggiunte.